Prosegue il successo di pubblico con un centinaio di persone presenti sia in Sala Puerari sia online per il ciclo di conferenze organizzato dall’Associazione Ex Alunni del Manin “Dante e il suo tempo”. Venerdì 15 Ottobre è stata la volta di Mirko Volpi, dantista di chiara fama, che ha esaminato il V canto dell’Inferno dantesco.

Presenti in sala per l’Associazione la Prof.ssa Renata Patria, che ha presentato il relatore, le proff. Silvia Mussi e Francesca Di Vita che curano gli aspetti tecnici, la Dott.ssa Antonella Nuovo che coordina le presenze in sala, la Dott.ssa Emanuela Zanesi e il giornalista del quotidiano La Provincia di Cremona Gianpiero Goffi.

Dopo l’introduzione della Prof.ssa Patria, l’Assessore Barbara Manfredini ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale, che sostiene il progetto attraverso la Cultura Partecipata e che ha permesso la realizzazione di questi importanti incontri. L’Assessore Manfredini ha sottolineato l’importanza della parola, che è capace di rigenerare la comunità e il suo spirito, attraverso l’azione della cultura, che costituisce il nutrimento più vero per la nostra anima.

La parola è poi passata al relatore.

Mirko Volpi si è laureato in Lettere Moderne con votazione di 110/110 e lode presso l’Università degli Studi di Pavia, con una tesi di laurea in Storia della Lingua Italiana dal titolo: Giuseppe de’ Necchi Aquila traduttore di Orazio, relatore prof. Angelo Stella. Dottore di ricerca in Filologia moderna presso l’Università degli Studi di Pavia, discutendo la tesi in Storia della Lingua Italiana dal titolo: Sul Commento alla Commedia di Iacopo della Lana. Il Purgatorio nei codici Rb e Vat. Ottob. 2358; tutor: prof. Angelo Stella. Ha ottenuto l’Abilitazione Scientifica Nazionale per lo svolgimento di funzioni di professore di II fascia per Linguistica e Filologia Italiana. Titolare di un assegno di ricerca in Storia della Lingua Italiana, presso il Dipartimento SLAMM della Facoltà di Lettere (Università degli Studi di Pavia), avente per oggetto “Ricerche sulla storia della lingua italiana”. Ricercatore a tempo determinato in Linguistica italiana presso l’Università degli Studi di Pavia – Dipartimento di Studi Umanistici. Numerose le sue pubblicazioni.

La sua è stata una lettura rigorosamente filologica del testo dantesco, che presenta diverse problematiche risalenti alla tradizione manoscritta molto variegata e complessa. Il Prof. Volpi ha poi analizzato le scelte lessicali e stilistiche del sommo poeta, che mai vengono lasciate al caso e che richiederebbero ciascuna una riflessione approfondita, in rapporto sempre al profondo significato del messaggio che intendono veicolare. Diversi i confronti con altri passi danteschi all’interno della Commedia. Analisi linguistica e filologica e corretta interpretazione del testo risultano pertanto assolutamente interconnesse. Una lettura, dunque, “antiromantica” ma che si è spinta a cercare e a ricostruire da dove nasce lo spunto romantico che crea il mito dell’amore passionale.

Alla fine della prolusione è intervenuto anche Claudio Vela, Professore Ordinario di Filologia Italiana e Direttore del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, creando così un interessante dialogo su alcuni punti controversi del testo dantesco e fornendo agli ascoltatori ulteriori spunti di interesse.