Alcuni ragazzi aderenti al Viaggio della memoria 2020, che avrebbe avuto come mete Terezin (luogo della memoria insieme dello sterminio ebraico e della propaganda bugiarda di un regime totalitario) e Praga (che per la memoria del XX secolo non è solo la patria dell’ebreo Kafka, lucido profeta delle nostre inquietudini, ma anche quella di Jan Palach, sacrificatosi per testimoniare i valori democratici contro ogni dittatura), si sono fatti portavoce dei loro compagni per condividere con tutti noi i loro pensieri in occasione di questa Festa della Repubblica 2020, che viviamo fisicamente lontani e divisi, ma forse più che mai con il desiderio di ritrovarci uniti e solidali nella speranza e nella volontà di futuro.

2 giugno, festa della Repubblica, occasione di condivisione per la collettività: durante questi momenti i singoli cittadini si ritrovano per portare avanti un progetto comune che è la costruzione di un’identità collettiva attraverso la memoria e il ricordo. Questa memoria però non deve essere una mera ripetizione del passato, bensì un ricordo vivo, attivo e frutto di un continuo  dialogo tra il singolo e la collettività. Perciò noi tutti, come cittadini, abbiamo una responsabilità nei confronti della storia: il dovere di ricordare e di perpetuare il passato con responsabilità, convinzione, ascolto e riflessione.

(F.Gibellini e S. Mezzadri 4^ A Classico)

Talvolta si dimentica il vero valore della Festa della Repubblica. La si considera, purtroppo, tassello di un canonico e vuoto rituale, la si associa ad una pausa dai ritmi frenetici della vita lavorativa, la si declassa a mera casella di un ciclico calendario. Ma cos’è, davvero, la Festa della Repubblica? Cosa rappresenta, per noi italiani, la Festa della Repubblica? Un promemoria, forse, un memento. Un invito non soltanto al ricordo di quel lontano due Giugno 1946, ma alla concretizzazione della memoria, alla trasformazione di essa in parte integrante del nostro presente e in una chiave di lettura del futuro. È una sentita esortazione a rispolverare la nostra identità di Paese democratico, a continuare a percorrere il cammino evolutivo tracciato dai Padri Costituenti, un’esortazione a rimanere sempre fedeli a quello spirito valoriale che è fondamento della nostra Repubblica. Pari dignità, solidarietà, sicurezza, diritto al lavoro. Questi sono solo alcuni dei pilastri che la Festa della Repubblica ci invita ad innalzare, a restaurare, laddove fatiscenti. Ecco che, allora, la Festa della Repubblica diventa una sfida a perseverare, attraverso le numerose criticità, nel nostro essere democratici, nel nostro essere profondamente e orgogliosamente italiani. 

(Silvia Andrea Russo – 4’C Classico)